


IL BILANCIO DELLA “GUERRA AL TERRORE” NEL VICINO E MEDIO ORIENTE
Dall’11 settembre 2011, giorno dell’attentato alle Torri gemelle e al Pentagono, le “guerre al terrore” lanciate da Stati Uniti & alleati nel Vicino e Medio Oriente sono costate il seguente […]
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L’ITALIA E IL NODO LIBICO
Intervista di Tatiana Santi a Paolo Sensini in “SputnikNews”, 8 dicembre 2017 La Libia, un Paese nel caos più totale dal futuro tuttora ignoto, si ritrova al centro degli interessi […]
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The Façade of “Humanitarian Intentions” in Libya
UN ANNO FA, il 10 agosto 2016, APPARIVA su GlobalResearch [a cura di Edward Curtin] un articolo/recensione che é un dovere riproporre a causa della sua attualitá.
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A year ago, on August 10, 2016, appeared on GlobalResearch [Edited by Edward Curtin] an article/review which is a duty to republish because of its topicality.
It is rare for a historian to write a history of a significant issue and bring it into the present time; even rarer when the work coincides with the reemergence of that issue on the world stage. Paolo Sensini has done just that with Sowing Chaos: Libya in the Wake of Humanitarian Intervention (Clarity Press, 2016). It is a revelatory historical analysis of the exploitation and invasion of Libya by colonial and imperialistic powers for more than a century.
Although an Italian and Italy has a long history of exploiting Libya, a close neighbor, Sensini stands with the victims of colonial and imperial savagery. Not an armchair historian, he traveled to Libya during the 2011 war to see for himself what was true. Despite his moral stand against western aggression, his historical accuracy is unerring and his sourcing impeccable. For 234 pages of text, he provides 481 endnotes, including such fine sources as Peter Dale Scott, Patrick Cockburn, Michel Chossudovsky, Pablo Escobar, and Robert Parry, to name but a few better known names
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“Siria: la strategia del caos sotto i nostri occhi”
Tutta la verità sul caos in Siria.
Cos’è accaduto realmente in Siria dalla cosiddetta Primavera Araba cominciata nel 2011? Paolo Sensini descrive con minuzia l’intero armamentario della strategia del caos nel Levante. Nulla di «complottista» o «cospirazionista», come di solito si usa bollare gli studi che contraddicono le narrazioni di regime, ma la scrupolosa ricerca e analisi dei principali tasselli del puzzle mediorientale. Vediamo così da vicino tutte le anomalie e gli interessi geopolitici in atto in quest’area cruciale del pianeta che, se ben inquadrati, ci mostrano la vera posta in gioco del conflitto siriano. In realtà, questa guerra non è stata cominciata dal «popolo», ma si tratta di un conflitto programmato e pianificato in tutti i dettagli. Quindi l’opposto di come ci è stato raccontato dai media mainstream. Che vi fosse del «marcio in Danimarca», per dirla con le parole dell’Amleto di Shakespeare, era cosa ben nota da tempo. Ma dubitiamo che anche la fervida immaginazione del Bardo avrebbe potuto spingersi a tanto. Un viaggio innegabilmente ai limiti della realtà. O forse oltre. Aprono il volume i testi di due studiosi siriani che ricostruiscono la storia del Paese nel periodo moderno e dagli anni ’50 al 2005. Saggi introduttivi di Khairiyya Qasimiyya e Samir Aita
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Gli Interessi Occidentali sulla “Primavera” [recensione del Prof. Franco Cardini]
![Ecco le bugie sulla guerra in Siria [di Fulvio Scaglione]](http://paolosensini.com/wp-content/uploads/2017/08/Syrian-Arab-Army-soldiers-751x500.jpg)
Ecco le bugie sulla guerra in Siria [di Fulvio Scaglione]
“Siria – La strategia del caos sotto i nostro occhi” di Paolo Sensini. Il titolo già dice molto. L’uso del termine “strategia” si confà pienamente alla tesi del libro, e cioè che la guerra in Siria sia “un conflitto programmato e pianificato in tutti i dettagli”. Così Sensini traccia un quadro assai dettagliato della rete di alleanze internazionali e di interessi politici, economici e religiosi (l’azione del radicalismo islamico di stampo wahabita non può essere sottovalutata) che hanno portato a scatenare tale conflitto, con cifre, date, nomi e cognomi. Dalla storia recente della Siria si rimbalza via via negli Usa, in Arabia Saudita, in Iraq, in Turchia, anche in Italia, fino al quadro agghiacciante che oggi abbiamo tutti sotto gli occhi.
Qualunque sia il giudizio su Bashar al-Assad, i suoi uomini e i suoi alleati, è innegabile che la Primavera siriana del 2011 sia stata sfruttata da potenze internazionali e regionali per innescare, o almeno propagare, un conflitto che aveva sin dall’inizio un obiettivo assai preciso: cancellare “questa” Siria dalle carte geografiche. Per sostituirla, com’è avvenuto in altre zone del Medio Oriente, con regimi compiacenti o anche con il nulla, secondo la tradizione colonialista e imperialista avviata nel 1916 con il Trattato Sykes-Picot, con cui Francia e Regno Unito smantellarono l’organizzazione dell’impero ottomano per mettere al suo posto, appunto, il nulla… …
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Libia e i Fantasmi di un Colonialismo Morente
A mezzogiorno di mercoledì 3 marzo 2011 l’agenzia Xinhua annunciava che 35.860 cittadini cinesi, perlopiù operai e tecnici, erano stati evacuati dalla Libia dove si trovavano per lavorare alla costruzione di infrastrutture. Il governo cinese mobilitò una nave passeggeri, 20 aerei civili e quattro militari, e l’operazione fu conclusa con esemplare rapidità. Oltre ai propri cittadini, i cinesi evacuarono anche più di 2000 cittadini di altri paesi, mentre si infiammava il conflitto che avrebbe portato alla caduta del regime di Gheddafi e precipitato il paese nordafricano in un caos del quale ancora non si vede soluzione.
Tenere a mente questo fatto aiuta a leggere, per contrasto, quella grande quanto tardiva e decadente manifestazione di neocolonialismo occidentale, messa in campo da Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna nell’ambito di quell’ondata di rivolte nota come “primavera araba”. La vasta e intricata operazione neocoloniale è descritta con ampio uso delle fonti disponibili sulla scena massmediale da Paolo Sensini nel volume “Libia. Da colonia italiana a colonia globale”
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Tutto sull’ISIS: un Libro Rivelazione
Il libro spiega, con dovizia di riferimenti, come una normale protesta del popolo siriano nei confronti di Assad, sia stata trasformata da agenti stranieri infiltrati, in una rivolta armata e violenta. Di come i servizi segreti occidentali abbiano addestrato i ribelli siriani (in realtà provenienti al 70% da molti altri paesi islamici) in basi NATO sul confine turco-siriano ed in Giordania. Con il risultato però che quasi tutti i ribelli addestrati siano confluiti nell’ISIS, a dimostrazione di come l’occidente aiuti e continui ad armare la sua creatura.
Abu Bakr al-Baghdadi, il famigerato califfo dell’ISIS era detenuto, tra il 2002 e il 2004 a Camp Bucca un carcere militare statunitense che in realtà sembra fosse un centro di addestramento della CIA per jihadisti! Nel 2004 uscì da Camp Bucca con la demenziale motivazione ufficiale di “individuo non pericoloso” e andò per un periodo a San Francisco. Dal 2004 al 2010 di lui si persero completamente le tracce, come se non fosse mai esistito. Riapparve in medio oriente improvvisamente, a capo dell’esercito del Califfato. Il resto è storia conosciuta.
Un’altro aspetto che mi ha molto colpito del libro, e che per me è stata una una vera rivelazione è comprendere come arrivano le notizie sul’ISIS in occidente. Tutti i media occidentali, quindi anche quelli italiani naturalmente, hanno un’unica fonte riguardo a questo argomento, il SITE. Ogni singola notizia, dichiarazione, rivendicazione, foto ma anche filmati (spesso con scenografie che sembrfano hollywoodiane) provengono unicamente dal SITE, una creazione della signora Rita Katz, israeliana, naturalizzata
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The Façade of “Humanitarian Intentions” in Libya
It is rare for a historian to write a history of a significant issue and bring it into the present time; even rarer when the work coincides with the reemergence of that issue on the world stage. Paolo Sensini has done just that with Sowing Chaos: Libya in the Wake of Humanitarian Intervention (Clarity Press, 2016). It is a revelatory historical analysis of the exploitation and invasion of Libya by colonial and imperialistic powers for more than a century.
Although an Italian and Italy has a long history of exploiting Libya, a close neighbor, Sensini stands with the victims of colonial and imperial savagery. Not an armchair historian, he traveled to Libya during the 2011 war to see for himself what was true. Despite his moral stand against western aggression, his historical accuracy is unerring and his sourcing impeccable. For 234 pages of text, he provides 481 endnotes, including such fine sources as Peter Dale Scott, Patrick Cockburn, Michel Chossudovsky, Pablo Escobar, and Robert Parry, to name but a few better known names
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