Dal 2011 lo Stato ebraico ha bombardato centinaia di volte la Siria per cercare il casus belli, ma nessun paese del Washington consensus ha mai avuto nulla da eccepire. Così come nessun governo occidentale ha mai avuto nulla da obiettare che, sulle Alture del Golan, Israele curi e sostenga con ogni mezzo i cannibali di Jabhat al-Nusra, cioè al-Qa’ida in Siria, nei suoi attacchi terroristici contro il regime di Bashar al-Assad. E ogni volta, con immancabile puntualità, il circo mediatico strilla che la “vittima innocente” è sempre Israele, il paese che trae maggior profitto dal caos in Medio Oriente.
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