Non si chiama Igor, non è russo e si è preso gioco di oltre 1000 militari italiani che lo hanno braccato per quasi 3 mesi senza venire a capo di nulla.
Ora il serbo – di origini ungheresi – Norbert Feher, che alla stampa igienica piace tanto chiamare “Igor il russo”, è stato finalmente catturato dalla polizia spagnola dopo un conflitto a fuoco a Saragozza in cui ha ucciso altre 3 persone. Adesso l’Italia chiede la sua estradizione, ma ben difficilmente gli spagnoli lo rimetteranno nelle mani della giustizia italiana.
Nel 2010, infatti, dopo tre anni di galera per furto, Feher venne portato nel Cie di Bari per essere espulso ma alla fine delle procedure burocratiche lo lasciarono andare con la sola promessa di abbandonare il Paese. Cosa che lui, ovviamente, non fece.
Continuò invece senza problemi la sua attività di bandito, terrorizzando a lungo la bassa ferrarrese tra il 2015 e il 2017, che culminò con gli assassinii a freddo di Davide Fabbri e Valerio Verri.
Non solo. Igor è riuscito pure a ottenere uno sconto di pena per “buona condotta” che gli ha ridotto la permanenza dietro le sbarre da 5 anni e 8 mesi a poco più di 4. Dopodiché è ritornato uccel di bosco.
Con quale credibilità (e faccia tosta) la giustizia italiana può oggi chiedere di farsi consegnare il killer serbo dopo aver dimostrato tanta incapacità e che, grazie alla sua dabbenaggine, ha procurato una così lunga scia di sangue?