IL TERRORE ROSSO IN RUSSIA (1918-1923)
SERGEJ P. MEL’ GUNOV
A CURA DI
SERGIO RAPETTI
PAOLO SENSINI
Quando un libro viene scritto a ridosso di avvenimenti storici epocali, non solo comprendendone a fondo carattere e sostanza, ma vivendoli, soffrendoli in prima persona in una strenua battaglia politica e sociale, il risultato può unire all’evidenza del documento l’emozione e il coinvolgimento del racconto. È il caso del capolavoro di Sergej P. Mel´gunov Il terrore rosso in Russia, finalmente recuperato alla memoria e alla storia, e oggi reso accessibile anche per il lettore italiano, a quasi novant’anni dalla sua pubblicazione in russo a Berlino nel 1923. Ma quali sono le circostanze che hanno reso possibile la comparsa di un libro così importante e singolare, che è stato paragonato, per i tratti in comune alle opere nonchè alle vicende dei rispettivi autori, all’Arcipelago Gulag di Solženicyn, uscito cinquant’anni dopo?
All’inizio di settembre 1918, sul finire dell’anno primo del potere sovietico in Russia, viene arrestato, in una retata di avversari politici, lo stimato e storico leader di un piccolo partito socialista-popolare, Sergej P. Mel`gunov. Presto,almeno in quell’occasione, verranno lasciate cadere dagli inquirenti, per manifesta infondatezza, le accuse di complicità in attentati e complotti, ma già durante questa prima detenzione e le relative indagini, Mel`gunov non rinuncerà mai a cercare interlocutori coi quali dibattere le proprie idee sul futuro del paese dopo lo zarismo.
Alla Lubjanka, sede della Čeka, il suo interrogatorio si trasforma in uno snervante colloquio di ore con il « ferreo Dzeržinskij» durante il quale Mel`gunov cerca di convincere il capo della polizia politica segreta che la strada da loro imboccata col Terrore è sbagliata e immorale; al Cremlino pone la stessa questione al conoscente di vecchia data Vladimir Bonč- Bruevič, intimo di Lenin e divenuto capo di gabinetto del Consiglio dei commissari del popolo: quello ammette il fatto della soppressione di ogni libertà, ma gli assicura che è intenzione dei bolscevichi abbreviare al massimo il periodo della dittatura: la lotta per una vita nuova, argomenta , esige dei sacrifici ed essi non vogliono che sia votata alla sconfitta. La dittatura diventerà invece un sistema stabile di potere contrassegnato dal Terrore. E malgrado ventitrè perquisizioni e requisizioni di libri e altri quattro arresti, Mel`gunov raccoglie da allora gli elementi per stilare, da documenti ufficiali e testimonianze attendibili, le sue minuziose «Cronache». Da questo impegno nasce il presente libro, testimonianza dirompente e ineludibile di un’epoca feroce.
IL TERRORE ROSSO IN RUSSIA (1918-1923)
A cura di Sergio Rapetti e Paolo Sensini
Traduzione dal russo di Sergio Rapetti
Introduzione di Paolo Sensini
Jaca Book, Milano 2010
XVIIL+307 pagine – € 29
ISBN 978-88-16-40954-5
- http://www.jacabook.it/ricerca/schedalibro.asp?idlibro=3547
- http://www.lafeltrinelli.it/libri/melgounov-serguei-p/terrore-rosso-russia-19181923/9788816409545